Il mio progetto inizia da qui
Piacere di conoscerti. Mi chiamo Marisol Michielin, classe ’77. Se mi stai leggendo è perché siamo amici nella vita reale, o perché hai partecipato ad una mia visita guidata a Venezia, o perché hai letto un post su Ig nel mio profilo che ho aperto come formatrice e consulente.
Sia quel che sia, se vuoi prenderti tre minuti da dedicare a questo mio articolo, ti racconto come è nato questo mio nuovo progetto lavorativo che si affianca alla mia attività di guida turistica e potrai capire subito se i miei servizi e le mie competenze possono fare al caso tuo.
Chi si ferma è perduto
Sono fatta così, alla mia età è tutto chiaro: devo provare, curiosare, assaggiare e mettermi alla prova.
Riassumendo i miei ultimi venticinque anni in tre righe, parto da una laurea in Economia del Turismo seguita da cinque anni presso un TO, per poi diventare prima accompagnatrice e poi guida turistica a Venezia.
Mi piace tanto la storia quanto l’economia, tra arte e comunicazione non saprei cosa scegliere quindi le prendo entrambe. Sono stata lavoratrice dipendente prima di diventare libera professionista e ora posso dire con certezza, e serenità, che è questa la mia dimensione.
Il lavoro autonomo non è per tutti: ti dà grande autonomia ma tante responsabilità, alternative da valutare, decisioni da prendere. È faticoso, lo so io e lo sai anche tu, ma se hai fatto questa scelta è perché ti va bene così.
Per promuovermi sul web e con i social ho iniziato facendo le cose un po’ ad occhio, così come mi venivano. Ho ottenuto risultati importanti che mi hanno permesso di uscire dal ruolo di fornitore di servizi per conto di agenzie di viaggi e diventare completamente autonoma nel proporre e vendere ai miei clienti senza intermediazione.
Faccio gli itinerari che voglio, li propongo nei periodi giusti secondo i miei criteri, e mi assumo tutte le responsabilità se le cose non funzionano.
Negli ultimi anni ho studiato tanto. Un giorno i quadri del Tiziano, quello successivo il personal branding. Una settimana la Biennale e quella dopo un seminario sull’inbound marketing. Esco dalla biblioteca con un libro sui mosaici e uno sul coaching. Ho fatto e continuo a seguire corsi sulla comunicazione online, il marketing digitale, l’uso intelligente dei social. Racconto di me se ho qualcosa di interessante da dire, faccio foto di buona qualità, alcuni clienti sono diventati cari amici, mi stresso sempre meno.
E così ora ho deciso di mettere a disposizione tutte le mie competenze per aiutare chi come me lavora come libero professionista, e a volte si trova senza punti di riferimento, senza sapere da che parte iniziare. Perché bisogna essere creativi per fare un post su Canva e poi rigorosi a scrivere una mail con un preventivo e poi ancora ispirati per scrivere un post accattivante e per l’ultima newsletter. Senza dimenticarti di prendere le vitamine e dar da mangiare al gatto.
Qui, in breve, il mio punto di vista sul lavoro. E sulla vita. I pilastri su cui baso le mie consulenze e la mia formazione.
Minima spesa massima resa
Ottimizzare i tempi e le energie non è una cosa semplice da fare ma è l’unica che ti salva dalle to do list infinite. Devi individuare quelle attività che non portano risultati e puntare su tutte le altre. Un po’ come a scuola: ascoltare il prof, capire quali fossero gli argomenti su cui puntare, studiare bene quelli, al volo gli altri e il bel voto era sicuro.
Con il lavoro funziona così. Il prof è il mercato, il bel voto i risultati. Così ti porti a casa un bel 9 e hai pure il tempo – e le energie – per uscire per un aperitivo, o per una lezione di pilates, o per guardarti un bel film. Decidi tu.
Meglio fatto che perfetto
Inizia, sperimenta, crea, prova e riprova. E poi ancora prova e riprova. Aggiusta un pochino il tiro se vedi che hai preso la strada giusta. O abbi il coraggio di cambiare completamente se è il caso. Se per iniziare a fare una cosa aspetti di aver raggiunto la perfezione non farai mai nulla, semplicemente perché il massimo risultato, o almeno un lavoro ben fatto, lo puoi raggiungere solo con l’esperienza.
L’importante è iniziare, e poi leggere e interpretare i risultati attraverso le statistiche e le metriche. Puntiamo su quelle che servono e iniziamo da lì.
Chi non fa non sbaglia
Ben vengano tutti gli errori che possono farci imparare qualcosa. Io ne ho fatti tanti: alcuni dei veri e propri scivoloni, altri più discreti che sono riuscita a nascondere. Li ho fatti perché non avevo un metodo, andavo a tentativi senza una strategia, spesso non avevo nessuno con cui confrontarmi. Poi ho iniziato a chiedere consigli, a farmi insegnare quel che non sapevo, a studiare e a circondarmi da chi ne sa più di me e non ho più smesso.
Cosa possiamo fare insieme? Analizzare i tuoi errori e quelli dei tuoi concorrenti per capire cosa non ha funzionato e perché. E ripartire da lì.
Chi si somiglia si piglia
Chi sono i clienti migliori? A mio parere è chi apprezza la tua professionalità, è sulla tua lunghezza d’onda e ha scelto perché si rispecchia nei tuoi valori, nel tuo stile, nel tuo modo di fare. Sono persone che puoi attirare solo se hai le idee chiare su ciò che sei e sviluppi una comunicazione basata sulla sincerità. È un percorso molto interessante che possiamo fare insieme, alla scoperta del personal branding.
Un social per ogni posto, un posto per ogni social
Lo so che non si dice così ma… rende l’idea. I social sono un grande aiuto per promuoversi e farsi conoscere ma possono anche diventare una trappola che assorbe tempo ed energie. Non sono la prima cosa da vedere alla mattina mentre bevi il caffè.
Sfruttali per quello che possono darti ma ricorda che la vita è quella fatta di sguardi, strette di mano e sorrisi. Io ti dirò sempre che i social sono degli strumenti a tua disposizione e devono essere confinati al loro posto. Si può fare, ed è più semplice di quello che pensi.
Chi più spende meno spende
Faccio un lavoro che mi sono scelta, che mi piace e mi dà soddisfazioni. E questo può rivelarsi un boomerang, perché il rischio di dedicarci tempo ed energie infinite è dietro l’angolo. Probabilmente non puoi fare tutto tu, e sicuramente non lo puoi fare al meglio.
Impara a delegare qualcuno che può fare una cosa meglio di te, perché ad esempio è il suo lavoro, e impara a vedere ai costi d’impresa come a degli investimenti. La tua attività è un’azienda, prova ad iniziare a ragionare in questi termini.
Ognuno ha il proprio talento, il tuo qual è?
“Ognuno è genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido” disse Albert Einstein.
La cosa difficile sta nel trovare la propria specialità, il proprio talento. Come fanno i tuoi potenziali clienti a capire qual è il tuo valore se tu in primis non l’hai ancora definito? Cosa puoi fare per emergere dalla massa e comunicare la tua unicità? Te lo spiego io, se vuoi.
E infine…
.. concludo dicendo che mi piace pensare a me stessa immaginando di essere per te la persona che io avrei voluto avere al mio fianco quando ho iniziato.
Grazie per aver letto tutto l’articolo. Se vuoi prendere un primo appuntamento per capire se possiamo fare un po’ di strada insieme clicca qui!