Personal branding: come stabilire un confine tra pubblico e privato
Il personal branding include tutte le attività che ti consentono di gestire e promuovere la tua immagine personale come un marchio, con l’obiettivo di costruire una reputazione autentica e positiva per consentire al tuo potenziale cliente di conoscerti meglio, farsi un’idea di chi sei e decidere se rivolgersi a te in una specifica situazione.
Questo significa che la tua narrazione non si deve limitare al tuo lavoro ma deve includere anche qualche cosa di te, della tua sfera personale, del tuo quotidiano, delle tue passioni, trovando il giusto equilibrio che ti consenta di non scivolare mai – salvo qualche eccezione – nella sfera privata. E ricorda che il confine tra il personale e il privato lo decidi tu.
Se vuoi farti apprezzare per quello che proponi devi imparare a parlare di te. Prova a pensare alle tue scelte d’acquisto, cerca di ricordarti cosa ha influenzato di più la tua decisione quando hai dato fiducia a qualcuno. Il suo curriculum e il titolo di studio o ciò che ti ha trasmesso in termini di valori, risultati, stile di vita?
Non sto dicendo che la formazione scolastica o la carriera lavorativa non servano a niente, anzi, ma che non sono sufficienti a far sì che la scelta ricada proprio su di te. Le persone acquistano qualcosa da te perché sei tu, che con la tua persona sei in grado di fare la differenza.
Se personal branding implica parlare di sé, quante sono le persone che si sentono a disagio a raccontare qualcosa di personale? Molte. Quante sono quelle che non comprendono che c’è un confine da rispettare tra sfera personale e sfera privata? Molte. Vediamo di capire meglio queste due situazioni, che stanno agli opposti.
Nel primo caso la cosa da tenere presente è questa. Per fare personal branding non devi parlare delle tue cose intime. Se una cosa ti mette a disagio non ti devi fare violenza perché la comunicazione giusta è anche quella che ti fa stare bene. Cerca però di capire che puoi parlare della tua sfera personale senza scendere in quella privata, sono due cose diverse.
Nel secondo caso dovresti chiederti, prima di condividere qualcosa di tuo, in che modo questo contribuisca a creare un’immagine di te che sia interessante agli occhi dei tuoi potenziali clienti. Ha senso avere tante persone che ti seguono con assiduità per le tue vicende private e non ti prendono in considerazione per i servizi che offri? Te lo dico io: no.
Per semplificare un po’ le cose ti propongo questo piccolo schema. Immagina che ogni cosa che tu racconti di te arrivi da un punto di questa linea, che parte dalla sfera pubblica per arrivare a quella privata. La prima include l’aspetto professionale e quello personale. Man mano che ti sposti da sinistra a destra ti allontani dalla sfera professionale per avvicinarti a quella privata passando da quella personale.
Sfera professionale > sfera personale > sfera privata
Sfera professionale + personale = sfera pubblica
Per fare in modo che la tua comunicazione sia il più possibile efficace e senza stress, segui queste semplici regole.
Stabilisci il TUO confine tra pubblico e privato
Nel momento in cui decidi di fare personal branding devi definire un confine tra sfera pubblica e privata.
Attenzione: non esiste un confine specifico, ognuno ha il proprio. La giusta via sta nel mezzo: raccontare qualcosa di sé ma senza eccedere. Scegli di condividere ciò che di te contribuisce a creare empatia e far sì che chi ti segue si faccia un’idea di chi tu sei.
Quando non sai se pubblicare qualche cosa oppure no, prova a chiederti questo: “In che modo questa notizia può influenzare la percezione che gli altri possono avere di me?”
Sfera pubblica: differenza tra professionale e personale
Valuta sempre se ciò che racconti contribuisce a creare l’immagine di te che vuoi dare, sii coerente con tutta la narrazione.
Vita professionale, qualche esempio
Se parli di sfera professionale puoi includere tutto ciò che riguarda la tua formazione scolastica, le esperienze di studio o lavoro anche all’estero, i corsi di formazione o aggiornamento ai quali partecipi, le recensioni, i traguardi raggiunti come ad esempio un certo numero di follower su un canale social.
Ricordati però che se parli sempre e solo del tuo lavoro vai incontro a due problemi:
– è difficile trovare cose interessanti e accattivanti da dire che riguardino solo la tua sfera professionale: il rischio di diventare autoreferenziale e di annoiare il tuo pubblico è elevato.
– perdi una preziosa occasione per differenziarti dalla tua concorrenza e resti in una zona di anonimato dove stanno – te lo assicuro – tanti tuoi competitors.
Vita personale, qualche esempio
Raccontare di te non significa svelare i tuoi segreti o condividere i particolari della tua vita affettiva o i dettagli del tuo quotidiano. Vuol dire semplicemente tirar fuori il tuo “lato umano” che è quello che aiuta a creare relazioni.
Se ad esempio hai la fortuna di essere bilingue, perché non racconti qualcosa della tua infanzia o adolescenza, qualche aneddoto che ti riguarda? Così facendo racconti qualcosa di te che, indirettamente, ha a che fare con il tuo lavoro perché fa capire a chi ti segue quanto tu sappia parlare bene questa lingua, senza mostrare una certificazione B2.
Altro esempio. Hai la passione del giardinaggio e vivi in un bel posto circondato dalla natura. Decidi di postare delle foto dei tuoi fiori appena sbocciati, o di condividere la tua preoccupazione per una gelata tardiva. Che cosa succede? Racconti qualcosa di te, fai capire che sei una persona paziente e amante del bello in tutte le sue forme.
Io ad esempio mi diverto molto scrivendo piccoli aneddoti che riguardano mia figlia. Ho iniziato qualche anno fa che era una bimba e continuo ancora oggi. Sorrido tanto a leggere i commenti di chi mi segue, mi fa sentire meno genitore-disperato-di-figlia-adolescente quando le persone condividono le loro esperienze simili alla mia. A volte posto qualche foto del mio micio nero, oppure qualche immagine di momenti di svago, che siano a ballare il tango o in vacanza in montagna. Così facendo cosa succede? Si crea empatia e fiducia con le persone che mi seguono, che mi conoscono e mi apprezzano anche oltre il mio lavoro. Io sono dell’idea che ci sia bisogno anche di leggerezza e di sorrisi e di condividere messaggi positivi.
La cosa più importante di tutte è la sincerità. Non tentare di raccontarti differente da ciò che sei perché chi ti segue se ne accorgerebbe subito. Il personal branding deve essere usato per costruire un rapporto di fiducia con il tuo pubblico. Sii coerente sempre e vedrai che attirerai proprio le persone che si sentono rappresentate da ciò che dici e ciò che fai, e questo aumenterà moltissimo anche la qualità del tuo lavoro in tutti i sensi.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto. Su questo mio blog potrai trovare articoli sul marketing, la comunicazione digitale, la crescita professionale dedicati ai liberi professionisti con un occhio di riguardo per chi, come me, lavora nel turismo.
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